MASTERCLASS PRATICA IN DIREZIONE DELLA FOTOGRAFIA
a cura di Daniele Ciprì
venerdì 12 dicembre ore 9.30 – 17.30
Museo Omero | Mole Vanvitelliana – Ancona
in collaborazione con Museo Omero di Ancona, Fondazione Marche Cinema Multimedia e Scuola di Cinema OffiCine Mattòli
costi: 100 €
numero partecipanti: massimo 15 allievi
modalità di partecipazione e selezione: i candidati dovranno inviare il proprio curriculum entro il 5 dicembre a info@cortodorico.it. allegando possibilmente materiale (immagini, foto, video, show reel…) che metta in evidenza l’eventuale percorso formativo e/o professionale. Le candidature verranno valutate con attenzione da una commissione di professionisti del settore. In caso di selezione i candidati verranno contattati direttamente entro 48h dalla chiusura del bando.
info e iscrizioni: info@cortodorico.it | 333.7959380
8 ORE DI MASTERCLASS PRATICA mirata a direttori della fotografia, operatori, fotografi, registi, tutti con un bagaglio professionale, durante le quali Ciprì farà lavorare i partecipanti con le statue del Museo Omero, per renderle “vive” attraverso il rapporto tra la forma, la luce, il buio e le ombre: allieve e allievi realizzeranno delle immagini che verranno montate per realizzare un video omaggio per il Museo.
“Il tema centrale della masterclass sarà quello di fare un discorso sul sentire, sul vedere e sul palpare, giocando con le luci per evocare delle immagini. Come dico sempre: non bisogna avere delle immagini, bisogna evocarle e per questo motivo lavoreremo sul modo in cui si esprimono e si scolpiscono le materie e sarà molto interessante riuscire a rappresentare la cecità come tipo di forma visiva.
Dal punto di vista dell’immaginare quale modo migliore di confrontarsi con qualcosa che non vedi ma che senti, tocchi?
Ancona, con il Museo Omero e la possibilità che mi è stata offerta dal Festival è stato per me un punto di riferimento perché noi viviamo in un mondo dell’immagine e la sfida sarà la rappresentazione dell’assenza dell’immagine: il cinema non l’ha mai raccontata, ha raccontato i non-vedenti ma non la cecità come NON VEDERE.
Credo che per fare questo occorra mettere in crisi i sistemi entro i quali viviamo e il loro contenuto e di conseguenza lavoreremo sul video, sulla luce, sulle tecniche di movimento della luce e sono certo che riusciremo a produrre un buon prodotto da donare al museo.”
Ciprì nasce a Palermo nel ’62 e a cavallo degli anni 80-90 inizia la sua carriera, diventando famoso per aver girato con Franco Maresco, compagno di tanti lavori, “Incertamente! Cinico TV 1991-1996” in onda su Rai 3. Un programma ardito dai toni dissacranti che finiranno per caratterizzare anche i futuri progetti. Nel 1995 esce il suo primo lungometraggio: Lo zio di Brooklyn a cui seguiranno Totò che visse due volte (1998), tacciato di blasfemia e censurato dalla TV italiana e Il ritorno di Cagliostro (2003), presentato in concorso al 60° Festival di Venezia nella sezione Controcorrente.
Come direttore della fotografia esordisce nel 1997 con Tano da morire di Roberta Torre, ma il suo vero capolavoro è Vincere (2009), di Marco Bellocchio, che gli vale un Nastro d’argento e un David di Donatello.
Nel 2012 cura per la prima volta da solo la regia di È stato il figlio, che gli consentirà di vincere il Premio al miglior contributo tecnico per la fotografia alla 69° Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia. Nell’ultimo anno ha seguito la regia di La Buca, uscito nelle sale cinematografiche a Settembre 2014.
Nume Dorico, ovvero “garante” del Festival, dal 2013, Daniele Ciprì, ha stretto un profondo legame con Corto Dorico, anche grazie ai numerosi cortometraggi, di cui ha curato la fotografia che sono arrivati finalisti in diverse edizioni del festival.