Cinemaèreale

1,4,5,6 dicembre | Auditorium - Mole Vanvitelliana

Torna la finestra di Corto Dorico sul miglior cinema documentario di produzione italiana |  con 3 lungometraggi e 4 cortometraggi selezionati dalla Direzione Artistica del Festival

Domenica 1 dicembre 

Ore 15.00 | Auditorium – Mole Vanvitelliana 

Cinemaèreale | Documentari Italiani
Proiezione Cortometraggi Documentari 
La Presa del Palazzo d’Inverno – 20
Homo Humilis – 30’
Forza e Coraggio – 20’
sBAM – 31’
 

La Presa del Palazzo d’Inverno di Mario Blaconà

Italia | 2024 | 20’

Un viaggio nella controcultura e nei tentativi di rivoluzione italiani, attraverso filmati d’archivio, guidati dalla memoria di un rivoluzionario in pensione, Vittorio Alfieri, ex capo della colonna milanese delle Brigate Rosse. Dalle iniziative di fabbrica, passando per la lotta armata e mezza vita vissuta in carcere, uno scorcio di una storia dimenticata, che ancora teniamo nascosta, soprattutto a noi stessi.

Mario Blaconà è programmatore cinematografico presso il Centro Culturale San Fedele di Milano ed è direttore delle riviste online Lo Specchio Scuro e Filmidee. Nel 2018 ha diretto il cortometraggio documentario Which of you is not born here, vincitore del Montelupo Fiorentino Film Festival, e nello stesso anno è stato finalista del Premio Solinas per il documentario con il progetto Benq5, con cui ha vinto il Front Lab Aosta 2018 e partecipato al laboratorio internazionale Balkan Documentary Center. Nel 2021 ha diretto il mediometraggio documentario Italy, theories for a home movie, con cui ha partecipato al Milano Filmmaker Festival. Attualmente è responsabile della programmazione del Bellaria Film Festival, è membro del comitato di preselezione di Sole Luna Doc e collabora con il Locarno Film Festival nell’ambito della Locarno Filmmakers Academy, Immagine e la parola e della Locarno Residency.

Homo Humilis di Manuele Cecconello

Italia | 2024 | 30

Un uomo giovane, gli animali, la scelta al confine con la società. Stefano Cappellaro solca le montagne al seguito delle sue capre. Nomade dei luoghi, ha un centro in sé stesso, ma non è un asociale. Ha trovato come sostentarsi traendo dagli animali il latte, dalle rocce l’acqua, dall’orto il companatico, da qualche lavoretto manuale i pochi soldi per la farina, il riso, il giornale. È fatto della stessa sostanza dell’erba, del muschio, della pietra che incastona la Valle Cervo, nel Biellese, dove lungo il corso del torrente omonimo vive tutto l’anno. Non accetta questa società, ne anela un’altra fatta di relazioni autentiche. Intanto, fa la sua parte dando l’esempio di come sia possibile vivere con poco, sorridendo.

Manuele Cecconello (Vercelli, 1969) inizia a fotografare adolescente nell’atelier del padre pittore. Gli studi in Storia e Critica del Cinema all’Università di Torino lo indirizzano verso le esperienze delle avanguardie artistiche del ‘900. Nei primi anni Duemila ibrida cinema del reale e ricerca espressiva producendo e dirigendo con la sua società Prospettiva Nevskij numerose opere di videoarte e documentari a carattere storico, artistico e antropologico che gli valgono frequenti riconoscimenti internazionali. Tra i titoli principali: “Olga e il tempo – Epica minima del mattino” (tra i più premiati documentari italiani del 2007) e “Sentire l’aria” (finalista al Doc/It Professional Award nel 2011) sui mestieri della montagna; “Stro-fa – Lo Strona e la fabbrica”, sulla vocazione tessile del Biellese; “Il suono di Chiari”, sull’arte organaria moderna; “Il Patto della Montagna” sui diritti del lavoro; “Sorgenti del burro” sulla caseificazione artigianale presidio Slow Food; “The world is mine – Il defilé della rinascita” sugli sviluppi della psico-oncologia; “Il Manto della Misericordia per la Va Centenaria Incoronazione della Madonna di Oropa”, il documentario ufficiale dell’evento religioso; “Biella Futuro Presente” con la partecipazione di Silvia Avallone; “Cittadellarte. Pratiche dell’arte responsabile”, su soggetto di Michelangelo Pistoletto; “Eterna Sorgente d’Amore”, la storia del monastero di clausura dell’isola di San Giulio (Novara); “Colloquio con Angelo Gilardino”, codiretto con Marco Tullio Giordana. Con l’Associazione di cui è fondatore e presidente, “Generazione Cura”, conduce parallelamente progetti comunicativi crossmediali di Medicina narrativa per promuovere la nozione di Cura attraverso le discipline artistiche. Nel 2023 è socio fondatore dell’Impresa Sociale ACTA-Arte, Cultura, Natura, Ambiente, attraverso la quale progetta prodotti e servizi innovativi per lo sviluppo locale, le imprese culturali e il turismo sostenibile.

Forza e Coraggio di Giovanni Merlini e Francesco Bovara

Italia | 2023 | 20′

100 anni di Samb, 100 anni di lotte. La narrazione mitica che, navigando tra calcio e politica, dalla bonaccia del boom economico, ai marosi degli anni di piombo, ci mostra la storia del nostro paese dalla prospettiva di una piccola comunità di mare. Il progetto vince nel 2023 la menzione speciale Ugo Adilardi del Premio Cesare Zavattini e è coprodotto dalla Fondazione Libero Bizzarri di San Benedetto del Tronto. Prodotto da Giungla Collective, diretto da Francesco Bovara e Giovanni Merlini, presentato al Krakow Film Festival.

Giovanni Merlini e Francesco Bovara sono co-fondatori di Giungla Collective, un’associazione culturale impegnata nella produzione di cortometraggi e videoclip musicali dal 2018, oltre all’organizzazione di eventi legati al cinema tra San Benedetto del Tronto e Roma, tra cui la Festa del Cinema Pirata. Nel 2023 vincono la Menzione Speciale Ugo Adilardi al Premio Zavattini per il progetto “Forza e Coraggio”.

sBAM di Diego Monfredini

Italia | 2023 | 33′

Favola di Aladin e della Biblioteca Abusiva Metropolitana sotto sfratto. Aladin Al-Baraduni è un popolare artista yemenita. Con i suoi disegni racconta, parla e attacca le gerarchie e il patriarcato imposti dalla religione. Espone “gli ultimi” nelle sue opere. Arriva a dichiarare il suo ateismo, per questo viene condannato a morte. Aladin fugge per sopravvivere, ottiene dall’Italia l’asilo politico. Oggi vive nel quartiere popolare di Centocelle, in un alloggio occupato abusivamente che ha contribuito a trasformare in una biblioteca clandestina, la BAM: Biblioteca Abusiva Metropolitana. BAM nasce dall’esigenza di condividere, di portare cultura pubblica e gratuita in un quartiere, popoloso e popolare, in cui altra biblioteca non c’è. Lo sgombero della palazzina per un futuro supermercato è stato solo rimandato. Se per le famiglie che abitano nella palazzina sembra che una soluzione sia stata trovata, non lo stesso si può dire per i 40.000 volumi e le opere d’arte custodite nella biblioteca, per i quali non è stato ancora trovato un luogo alternativo. Aladin è in sciopero della fame per ravvivare l’attenzione sul futuro dell’unica biblioteca del quartiere. Serve urgentemente un nuovo spazio. Centocelle.. una biblioteca.

Diego Monfredini, filmmaker classe 1983, si laurea a Bologna con una tesi sperimentale sul linguaggio cinematografico e la fisica quantistica. Dirige “La casa dei trenta rumori”, inserito dalla FICE nella rassegna dei film corti d’essai per il 2013. Con “Malatedda” racconta il dramma dell’esclusione sociale degli ospedali psichiatrici. Con il videoclip “Philomene” realizza un corto musicale interamente girato con rifugiati politici. Nel documentario “Tutti i numeri hanno un nome” e “2002 Odissea dall’Afghanistan” tocca il tema dei rifugiati. Nel documentario “Siete tutti invitati” racconta la storia dell’ultimo banditore del Molise, mentre in “AMurra” racconta il gioco della morra nei vicoli dell’entroterra calabro. Ottiene il Premio Chiara per la trasposizione cinematografica di “Era lui”. Nel falso documentario “Bernardino di Luino”, mette in scena una riflessione sullo spopolamento dei borghi e l’emigrazione italiana. Negli ultimi lavori tocca temi come il Covid, la ludopatìa, le tradizioni popolari, la letteratura, il diritto per la casa. S-BAM descrive la lotta di un artista yemenita per la sopravvivenza di una biblioteca clandestina minacciata dalla gentrificazione nella periferia romana. “Ch la recchia” è un lavoro sperimentale sul suono che narra lungo le antiche vie della transumanza la memoria del Gran Sasso.

Ore 21.15 | Auditorium – Mole Vanvitelliana 

Cinemaèreale | Evento Speciale  
Anteprima regionale 
From Ground Zero (112’) di Ahmed Al Danaf, Ahmed Hassouna, Alaa Damo, Alaa Islam Ayoub, Aws Al Banna, Basel El Maqousi, Bashar Al Balbisi, Etimad Washah, Hana Wajeeh Eleiwa, Islam Al Zeriei, Karim Satoum, Khamis Masharawi, Mahdi Kreirah, Mohammad Al Sharif, Mostafa Kulab, Mustafa Al Nabih, Neda’a Abu Hassnah, Nidal Damo, Rabab Khamis, Reema Mahmoud, Tamer Nijim, Wissam Moussa
Alla presenza del produttore Paolo Maria Spina e di Juri Cerusico. vfx compositor / Motik

From Ground Zero di Ahmed Al Danaf, Ahmed Hassouna, Alaa Damo, Alaa Islam Ayoub, Aws Al Banna, Basel El Maqousi, Bashar Al Balbisi, Etimad Washah, Hana Wajeeh Eleiwa, Islam Al Zeriei, Karim Satoum, Khamis Masharawi, Mahdi Kreirah, Mohammad Al Sharif, Mostafa Kulab, Mustafa Al Nabih, Neda’a Abu Hassnah, Nidal Damo, Rabab Khamis, Reema Mahmoud, Tamer Nijim, Wissam Moussa

Palestina, Francia | 2024 | 112’

From Ground Zero è un progetto coinvolgente che riunisce 22 cortometraggi realizzati da talentuosi registi di Gaza. Promosso da Rashid Masharawi, famoso regista palestinese, l’iniziativa è nata sullo sfondo del conflitto e mira a fornire una piattaforma per i giovani artisti. Ogni film, della durata di 3-6 minuti, presenta una prospettiva unica sulla realtà attuale a Gaza. Il progetto cattura le diverse esperienze di vita nell’enclave palestinese, comprese le sfide, le tragedie e i momenti di resilienza affrontati dalla popolazione. Utilizzando un mix di generi tra cui fiction, documentario, docu-fiction, animazione e cinema sperimentale, From Ground Zero presenta una grande diversità di storie che riflettono sul dolore, la gioia e la speranza della vita a Gaza.

PART I

Reema Mahmoud – SELFIE (7’49) Reema Mahmoud, regista palestinese specializzata in tematiche femminili e giovanili, ha diretto oltre 22 film. Laureata in Media e Comunicazione e diplomata in Studi Palestinesi e produzione cinematografica, ha vinto numerosi premi tra cui il Creative Woman Award 2020 e il Best Short Film Award 2021.

Muhammad Al Sharif – NO SIGNAL (4,19) Muhammad Al Sharif, con sede a Gaza, è laureato in Economia Aziendale e diplomato in Cinema. È un attore e un regista, noto per il cortometraggio “Min Wen Lawen” e per la conduzione di “Shobak Al-Balad”, oltre adr aver recitato nel film “Chi Ann Blaze of Fury”. Ha una vasta formazione in recitazione, cinematografia e produzione cinematografica.

Ahmed Hassouna – SORRY CINEMA (6’56) Ahmed Hassouna, regista cinematografico attualmente sotto assedio e bombardamento nel nord di Gaza, ha lavorato con passione nell’industria del cinema, studiandola attentamente. Ha realizzato numerosi lungometraggi e cortometraggi che gli hanno valso il soprannome di “Cinema Marathon”, per la sua instancabile ricerca dell’arte cinematografica.

Islam Al Zeriei – FLASHBACK (5’21) Islam Al Zeriei, nato a Gaza, è un abile regista televisivo e documentarista con un diploma in Arti Televisive al Palestine College. Ha una vasta esperienza nel montaggio video e fotografico e ha lavorato con varie organizzazioni, tra cui Ashtar for Theatre Productions e il Women’s Affairs Center. Al Zeriei è esperto nel software Adobe ed è attivo nella difesa dei media.

Mustafa Kolab – ECHO (2’32) Nato nel settembre 1972, è un professionista con 15 anni di esperienza nella produzione di film d’animazione. Utilizza metodi di animazione per interventi psicosociali con i bambini. Ha diretto il Fekra Arts Institute di Gaza per 10 anni e ha lavorato in produzioni teatrali.

Nidal Damo – ALL IS FINE (4’29) Nidal Damo, nato il 17 novembre 1971 a Nuseirat, Gaza, è un regista e attore teatrale. Ha diretto diverse opere teatrali per bambini e ha recitato in opere notevoli come “All is Well” e “Sarah”. È laureato in Assistenza sociale all’Università aperta di Al-Quds e nel teatro e nel supporto psicologico.

Khamis Masharawi – SOFT SKIN (7’54) Ha lavorato a numerosi film nel campo della scenografia. È scenografo e formatore di animazione per bambini. È uno dei fondatori della Fondazione Fekra a Gaza e insegna ai bambini ad approcciarsi al cinema come forma di arteterapia.

Bashar Al Balbisi – CHARM (4’12) Bashar Al Balbisi, palestinese di Gaza, è un esperto insegnante di danza. Ha coordinato iniziative culturali e coreografato spettacoli, in particolare di danza tradizionale e contemporanea. Con esperienza in istituzioni educative e culturali, promuove attivamente il patrimonio palestinese attraverso la danza e il coinvolgimento della comunità.

Tamer Nijim – THE TEACHER (5’15) Nato a Gaza nel 1991, è un artista teatrale e televisivo di Ashtar for Theatre Productions and Training. È laureato in Media presso l’Università Al-Azhar e ha un diploma in recitazione e formazione teatrale. Najem ha partecipato a numerose produzioni teatrali e festival locali e internazionali.

Ahmed Al Danaf – A SCHOOL DAY (3’09) Ahmed Al Danaf, nato a Gaza il 27 settembre 1999, è un videomaker e fotografo palestinese. È laureato in Multimedia presso l’Università Al-Azhar e ha collaborato con numerose imprese mediatiche, tra cui BBC, ABC News e Oxfam. Ahmed è specializzato nella produzione di documentari e produzione multimediale.

Alaa Islam Ayoub – OVERLOAD (3’52) Alaa Islam Ayoub, content writer e regista con sede a Gaza, è laureato in fisioterapia presso l’IUG. Esperto di SEO, contenuti letterari e sceneggiature di documentari, Alaa lavora anche come conduttore di podcast e doppiatore, contribuendo a vari progetti multimediali e accademici.

PART II

Karim Satoum – L’INFERNO DEL PARADISO (4’47) Karim Satoum è nato e vive a Gaza. Ha frequentato numerosi corsi di teatro e lavora come attore da cinque anni. Ha partecipato a molte rappresentazioni teatrali. “L’Inferno del Paradiso” è il suo primo cortometraggio.

Alaa Damo – 24 ORE (6’02) Alaa Damo, palestinese di Gaza, è laureato in Pubbliche Relazioni. Con sette anni di esperienza nelle arti, è specializzato in arti terapeutiche per bambini e ha lavorato a lungo con istituzioni locali per promuovere l’espressione creativa e la costruzione della pace per mezzo delle arti.

Aws Al Banna – JAD E NATALIE (3’13) Aws Al Banna, 26 anni, di Gaza, è un attore televisivo e teatrale, insegnante di teatro, drammaturgo e regista. Ha studiato teatro e le sue opere più importanti includono le serie “Milad Al-Fajr”, “Shuhud” e “Darb Al-Fida” e opere teatrali come “Al-Ramadiyun” e “Rashomon Gate”. Ha ricevuto diversi premi per i suoi progetti teatrali per bambini.

Rabab Khamis – RICICLAGGIO (3’15) Rabab Khamis, nata il 25 dicembre 1997 a Gaza, è una specialista multimediale con un diploma in media digitali. Ha diretto spettacoli teatrali per bambini e ha lavorato come formatrice di teatro e supporto psicologico. Khamis ha recitato in varie produzioni ed è esperta in Adobe, Microsoft Office, CorelDRAW e altri.

Etimad Washah – TAXI WANISSA (4’48) Con sede a Gaza, Palestina, Etimad Washah è stata coordinatrice del programma video presso il Women’s Affairs Centre (2001-2018). È regista di documentari e film di fiction su temi femminili, formatrice in cinematografia e montaggio e ha diretto festival cinematografici al femminile e progetti cinematografici studenteschi.

Mustafa Al Nabih – OFFERTE (4’43) Mustafa, scrittore e regista palestinese, ha pubblicato romanzi e opere teatrali, diretto 25 spettacoli teatrali per bambini e adulti e creato numerosi documentari. Ha collaborato con vari canali internazionali, ha vinto ben 25 premi e ha fatto parte della giuria in molti festival cinematografici.

Hana Eleiwa – NO (7’31) Hana, un’appassionata giornalista di Gaza City ed è la fondatrice e direttrice della Hana Agency, specializzata in servizi visivi, audio, digitali e multimediali. Gestisce il canale digitale “Hona Al Dafa”, è consulente dell progetto Al-Fakhoura e tiene lezioni presso l’University College of Applied Sciences.

Wissam Moussa – FARAH E MYRIAM (5’43) Wissam, nato nel 1981 a Deir Al Balah, Gaza, è un regista palestinese e responsabile delle pubbliche relazioni presso Fursan Al Erada Radio. Ha diretto diversi film di successo, tra cui “15 in Gaza” per Al-Jazeera English, e ha partecipato a numerosi festival cinematografici e conferenze internazionali.

Basel El Maqousi – FRAMMENTI (3’24) Nato a Gaza nel 1971, Basel è un artista visivo e fotografo freelance. Ha studiato arte allo YMCA di Gaza e ha frequentato l’accademia estiva di Darat al Funun. Vincitore del Charles Asprey Award e di una borsa di studio UNESCO, ha esposto a livello internazionale e insegna presso la Jabalia Rehabilitation Society.

Neda’a Abu Hasna – FUORI DAL QUADRO (6’51) Neda’a, esperta editor e presentatrice di notizie palestinese, ha conseguito un Master in Audiovisivo e Cinema presso l’Università di Cartagine e una Laurea in Comunicazione di Massa presso l’Università Al-Aqsa. Ha una vasta esperienza in radio, cinema e montaggio di notizie.Mahdi Kreirah – RISVEGLIO (4’53) Mahdi è un creatore e burattinaio di marionette che gestisce un teatro di marionette a Gaza. Ha prodotto molte opere teatrali per bambini e le sue produzioni sono state presentate in molti programmi televisivi. Conduce laboratori per bambini per insegnargli la costruzione di burattini e l’arte del burattinaio.

mercoledì 4 dicembre 

Ore 19.15 | Auditorium – Mole Vanvitelliana

Cinemaèreale | Evento Speciale Amnesty
I Diari di Mio Padre 
(83’) di Ado Hasanovic
Alla presenza del regista
introduce Paolo Pignocchi di Amnesty International Italia 

I Diari di Mio Padre di Ado Hasanović

Italia | 2024 | 97′

My Father’s Diaries racconta la storia di un padre e di un figlio sopravvissuti al genocidio di Srebrenica, ma che non hanno mai affrontato ciò che avevano passato. Questa incomunicabilità sensibile ed emotiva viene portata sullo schermo attraverso materiali provenienti da tre fonti diverse: i filmati del regista in prima persona, che cercano di indagare gli spazi intimi dei personaggi; i materiali d’archivio degli anni Novanta raccolti dal padre del regista in VHS; e le pagine drammatiche dei diari, letti in voice over, parole che cercano di raccontare l’assurdità della guerra.

Ado Hasanović è un regista bosniaco basato a Roma. Allievo di Berlinale Talents Sarajevo nel 2008, ha completato un percorso alla Norwegian Nansen Academy nel 2010, specializzandosi nel dialogo interetnico, e nel 2013 si è laureato come regista alla Sarajevo Film Academy. Successivamente, ha proseguito i suoi studi presso il prestigioso Centro Sperimentale di Cinematografia a Roma, dove si è specializzato in regia cinematografica, e presso l’Accademia delle Arti di Sarajevo, dove ha conseguito un Master in Drammaturgia. Dal 2015 Ado ricopre il ruolo di Direttore Artistico del Mediterranean Film Festival Passaggi d’Autore a Sant’Antioco, in Sardegna, ed è Selezionatore di cortometraggi in diversi Festival europei. È anche il creatore di Cortovisioni – Come Realizzare un Cortometraggio, un workshop in cui condivide le sue competenze su ogni fase della produzione di un corto, dall’idea iniziale fino alla post-produzione. Nel 2024, Ado ha fondato il Silver Frame Film Festival a Srebrenica (Bosnia e Erzegovina), che nasce con l’obiettivo di valorizzare la città e i suoi cittadini, segnati dai traumi del passato, offrendo un’occasione di espressione artistica e resilienza attraverso il cinema. I suoi cortometraggi, come “L’Angelo di Srebrenica” (2010), “Breath of Life Srebrenica” (2015) e “Let There Be Colour” (2020), hanno ricevuto riconoscimenti internazionali, con selezioni nei più importanti festival del mondo. Il suo primo documentario, “My Father’s Diaries”, prodotto da Palomar (Italia) e Mediawan (Francia), è stato presentato nel 2024 al festival di documentari Visions du Réel.

giovedì 5 dicembre 

Ore 19.15 | Auditorium – Mole Vanvitelliana
Cinemaèreale | Documentari Italiani
Bangarang (75’) di Giulio Mastromauro
alla presenza del regista

Bangarang di Giulio Mastromauro

Italia | 2023 | 75′

I bambini sanno essere chiassosi, spensierati, giocosi, inconsapevoli, violenti. Anche a Taranto, una città industriale del Sud Italia che ospita dagli anni Sessanta la più grande acciaieria in Europa. Osservandone i gesti e ascoltandone le emozioni, entriamo nel mondo dell’infanzia e allo stesso tempo ci immergiamo nel presente di questo territorio, teatro di uno dei più gravi disastri sanitari e ambientali della storia italiana ed europea. Bangarang è una parola giamaicana e significa tumulto, disordine, caos.

Giulio Mastromauro è un regista e sceneggiatore italiano. Dopo aver conseguito la Laurea in Legge, si trasferisce a Roma dove fonda con Virginia Gherardini la società di produzione Zen Movie. Ha scri@o e dire@o diversi cortometraggi tra cui “Inverno” (2020), vincitore del David di Donatello e candidato ai Nastri d’Argento. Selezionato in oltre 200 fesHval internazionali, il cortometraggio oIene l’eleggibilità per concorrere al Premio Oscar 2021 nella categoria Live AcHon Short Film. Nel 2021 Mastromauro diventa membro votante degli EFA European Film Academy e dell’Accademia del Cinema Italiano. Nello stesso anno viene insignito della Medaglia d’Onore dell’Académies des César, riconoscimento conferito tuI gli anni dalla Monnaie de Paris ai migliori regisH emergenH al mondo. Il suo ulHmo lavoro è il film documentario “Bangarang” (2023) che racconta l’infanzia resistente delle periferie di Taranto, ci@à industriale del Sud Italia che ospita dagli anni Sessanta la più grande acciaieria in Europa. Presentato in anteprima alla Festa del Cinema di Roma, il film vince il Premio Speciale della Giuria nel concorso Panorama Italia di Alice nella CiAà. Nel 2024 viene inoltre candidato ai Nastri d’Argento e ai Globi d’Oro e successivamente insignito del Premio FIPRESCI dalla FédéraHon InternaHonale de la Presse Cinématographique. A@ualmente è impegnato nella pre-produzione del suo primo lungometraggio di finzione, “Paradiso”, una co-produzione Italia-Slovenia, prodo@o da Dispàrte, VerGgo e Indaco Film con il contributo di MEDIA, MiC e Apulia Film Commission.

venerdì 6 dicembre 

Ore 19.15 | Auditorium – Mole Vanvitelliana
Cinemaèreale | Documentari Italiani
Qui è altrove (69’) di Gianfranco Pannone 
alla presenza del regista

Qui è altrove di Gianfranco Pannone

Italia, Svizzera | 2024 | 69’

Il teatro, il carcere, registi, allievi e detenuti-attori, tutto questo è a Volterra, nell’istituto di detenzione collocato all’interno della Fortezza Medicea, da cui prende il nome la realtà che fa capo al regista Armando Punzo: Compagnia della Fortezza. Punzo, come ogni estate, allestisce il suo spettacolo nel carcere, mentre alcune compagnie teatrali che operano in vari istituti di pena italiani animano il Progetto Per Aspera ad Astra promosso da Acri e sostenuto da 12 Fondazioni di origine bancaria, che vede allievi giovani e meno giovani conoscere da dentro il lavoro di Punzo e delle compagnie stesse, confrontandosi su un altro teatro possibile. Ogni anno Armando Punzo crea il suo teatro di ricerca in Toscana, nel carcere di Volterra, con i detenuti-attori della Compagnia della Fortezza, da lui stesso fondata 35 anni fa e diventata oggi un vero e proprio punto di riferimento in Italia e all’estero. Questa realtà ormai consolidata ha riunito nel tempo 16 compagnie teatrali che operano negli istituti di detenzione italiani. Ogni estate, a fine luglio, in parallelo con l’allestimento dello spettacolo di Punzo, registi, attori e operatori culturali si confrontano con la sua idea di teatro dando vita a un appassionato confronto Nell’estate 2023 ha fatto i primi passi il Progetto teatrale “ATLANTIS cap.1 – La Permanenza”, primo passo di un più esteso progetto teatrale per la regia Gianfranco Pannone con la sua troupe ha seguito all’interno del carcere di Volterra parte delle prove di Armando Punzo con i suoi attori, fino al primo debutto, e contemporaneamente gli incontri a cura di altri registi provenienti da diverse esperienze di teatro-carcere. La Masterclass, appuntamento fondante del progetto Per Aspera ad Astra, è organizzata dalla Compagnia della Fortezza che ogni anno riunisce queste realtà nel segno di un’utopia possibile; un’esperienza che vede il teatro al centro di tutto, fino ad annullare il tabù del carcere, sostituendo alla parola detenuto la persona.

Gianfranco Pannone (Napoli 1963), dopo la laurea in Lettere moderne e il diploma in regia al CSC di Roma, realizza lungo più di trent’anni di attività film documentari lunghi e brevi, con i quali ottiene diversi riconoscimenti nazionali ed europei, tra i quali nel 2016 un Nastro d’argento speciale alla carriera e nel 2023 il Nastro d’argento Cinema e Lavoro a Via Argine 310. Nel 2019, il Premio Cict-Unesco Enrico Fulchignoni e Il Premio alla carriera al Festival Visioni dal Mondo. Nel 2001 alla 19° edizione di Torino Film Festival vince, con Latina/Littoria, il premio Miglior Film Documentario. Tra le sue opere Piccola America (1991), L’America a Roma (1998), Latina/Littoria (2001), Il sol dell’avvenire (2008), Sul vulcano (2014), L’esercito più piccolo del mondo (2015), Lascia stare i santi (2016), Mondo Za (2018), Scherza con i fanti (2019), Onde radicali (2021). Autore di un unico film di finzione, Io che amo solo te (2004), nonché regista impegnato anche in ambito teatrale, insegna regia al Master in Cinema e Televisione dell’Università Suor Orsola Benincasa di Napoli e “Cinema del reale” al CSC di Roma. Il suo ultimo libro si intitola È reale? Guida empatica del cinedocumentarista, è edito da Artdigiland.