Incontro con la giuria di qualità

11.12 ore 19.30 | Sala delle Polveri – Mole Vanvitelliana

 

WILMA LABATE

Tematiche scomode e di forte impatto sociale e civile, con in primo piano personaggi femminili, caratterizzano il cinema di Wilma Labate, sia sotto forma di documentario che di racconto di finzione. La ricordiamo nel documentario, solo in ordine di tempo, con le regie di Qualcosa di noi (2014), Raccontare Venezia (2017), La Nave dei Veleni (2017) e Arrivederci Saigon (2018).
Ha inoltre diretto: La mia generazione (2016), tra i pochi film italiani ad affrontare il tema del terrorismo, interpretato da Silvio OrlandoClaudio Amendola e Francesca Neri, e scelto per rapresentare l’Italia ai Premia Oscar come Miglior Film Straniero; Domenica (2001), ancora con Amendola; il film corale realizzato assieme ad altri registi Lettera dalla Palestina (2002), presentato al Festival di Berlino; Maledetta Mia (2003), selezionato alla Mostra del Cinema di Venezia; Signorina Effe (2007) con Valeria Solarino e Filippo Timi, storia di un’impiegata della FIAT nell’anno della “Marcia dei 40.000”. Nel 2021 ha presentato a Venezia La Ragazza Ha Volato, il suo ultimo lungometraggio, tratto da una sceneggiatura dei fratelli Damiano e Fabio D’Innocenzo.

ANDREA PARIS

Nato a Roma nel 1972, Andrea Paris è stato project manager per Filmitalia e poi responsabile del settore sviluppo di Cinecittà Luce, contribuendo al debutto di alcuni registi di spicco del nuovo cinema italiano, come Michelangelo FrammartinoFabio Mollo e Alice Rohrwacher. Nel 2003 ha aperto la casa di produzione cinematografica Ascent Film con la quale ha prodotto cortometraggi e documentari che sono stati selezionati nei maggiori festival internazionali quali Pietro Germi – il buono, il bello e il cattivo (selezione ufficiale al Festival di Cannes del 2009) o Ritratto di mio padre di Maria Sole Tognazzi (evento di apertura del Festival internazionale del film di Roma). Nel 2014, assieme al socio Ascent Film Matteo Rovere, entra a far parte del gruppo Groenlandia, fondato da Rovere e Sydney Sibilia. La sua produzione di lungometraggi include i film Smetto quando voglio di Sydney SibiliaLa foresta di ghiaccio di Claudio Noce con Emir KusturicaLa prima volta (di mia figlia) di Riccardo RossiSembra Mio Figlio di Costanza Quatriglio, Ovunque Proteggimi di Bonifacio Angius, Il Primo Re di Matteo Rovere, Mondocane di Alessandro Celli e Il Cattivo Poeta di Gianluca Jodice. Nel 2020, con Il Primo Re, è vincitore del David di Donatello come Miglior Produttore.

SIMONA PAGGI

Milanese di origine, Simona Paggi si diploma nel 1982 all’Istituto Sperimentale di comunicazioni visive con specializzazione in grafica e fotografia. Frequenta L’ALBEDO CINEMATOGRAFICA e consegue il diploma per montaggio cinematografico, per poi trasferirsi a Roma nel 1984, dove per cinque anni lavora come assistente al montaggio e montatrice del suono e della musica.
Nel 1989 inizia la carriera firmando il montaggio di Porte Aperte (Nomination all’Oscar per il miglior film straniero e nomination David di Donatello per il miglior montaggio), diretto da Gianni Amelio, di cui diventa assidua collaboratrice. Nel 1993 monta il primo film in digitale, Cominciò tutto per caso di Umberto Marino, sperimentando un nuovo percorso nella post-produzione cinematografica italiana.
È stata vincitrice del David di Donatello per il miglior montaggio del film Il Ladro di Bambini di Gianni Amelio e ha ottenuto la Nomination agli Academy Awards per il miglior montaggio con “La vita è bella” di Roberto Benigni. Ha lavorato con molti giovani registi, tra cui Emanuele Crialese con Terraferma (Leone d’argento al Festival di Venezia). Ha inoltre collaborato con John Turturro in Passione, Fading Gigolo e Jesus Rolls. Tra gli ultimi film troviamo Hammamet di Gianni Amelio, Il Cattivo Poeta di Gianluca Jodice e La bambina che non voleva cantare di Costanza Quatriglio.